Una Passeggiata semplice e veloce costeggiando storiche dimore come Villa Malpenga, il Castello di Montecavallo ed un Convento Carmelitano, tutto a due passi da Vigliano Biellese, facile e senza pretese.
Quando ti affidi al caso…
Dopo giornate di grigio finalmente una domenica semi-decente, ma ti ritrovi impreparato e forse anche un pò svogliato. Ecco allora che punti il dito sulla cartina tenendo gli occhi chiusi ed il fato decide che devi fare un salto a Ronco Biellese.
- Punto di partenza: Ronco Biellese;
- Tipo di percorso: facilissimo e ad anello;
- Attrezzatura: scarpe da trekking (in caso abbia piovuto molto nei giorni precedenti scarponcini), bastone e borraccia;
- Tempo di percorrenza: andando piano e rimuginando sulla vita 2h e 15′;
- Distanza: 6 km;
- Check meteo;
E’ una passeggiata davvero semplice che accarezza la collina di Vigliano, si può iniziare lasciando la macchina nel posteggio davanti al cimitero di Ronco Biellese, in via Cesare Battisti, prendete dunque a destra e superate il piccolo ponte giungendo in lieve salita sulla via Malpenga, girate a sinistra e dove la via cambia nome diventando via per Ronco, troverete sulla destra l’imbocco del sentiero P03.

La via delle Palme
In realtà non si chiama così, ma pareva il nome perfetto dal momento che lungo tutto il primo tratto del percorso ve ne sono moltissime.
Esso si snoda infatti fra muri e siepi delimitanti vivai e giardini, alcuni recenti altri memorie di un passato sfarzoso, dai quali sono probabilmente evase varie specie.
L’insediamento più imponente è certamente quello di Villa Malpenga, dimora ottocentesca di rara bellezza, il cui giardino è stato progettato e realizzato dai fratelli Roda, già architetti della Real Casa, su commissione dell’impresario edile Giovanni Battista Biglia, secondo proprietario della Villa, che ne curò lo sviluppo dal 1861. L’ultimo Biglia mancò nel 1934 e la proprietà passò all’imprenditore tessile Vittorio Buratti il quale contribuì ulteriormente al suo completamento. La storia della villa merita forse una capitolo a sé pertanto penso ne parleremo più avanti in un articolo ad hoc al quale allegare anche fotografie decenti, a mia discolpa posso solo dire che mentre fotografavo per caso questo ingresso non avevo idea di cosa si trattasse.

Fra orti e vivai
Appena inizierete a costeggiare il muro della Villa, noterete che il percorso vira in una leggera discesa verso sinistra giungendo ad una chiesetta recintata affacciata sulla pianura.

Vi troverete anche di fronte ad un passaggio coperto il cui ruolo, suppongo, fosse di collegare la Villa alla chiesetta per recarsi alle funzioni. Già da qui volendo si può immaginare quanto fosse ordinato e pulito questo luogo nei tempi che furono. Forse già dal primo viale imboccato, ma certamente per gran parte del percorso, vi scoprirete a pensare quanto potenziale vi sia in questo luogo in termini turistici. Una comoda e semplice passeggiata che non avrebbe nulla da invidiare a quelle offerte dalle colline delle Langhe. Senza pretese certamente, ma alle volte si fantastica su ciò che potremmo ottenere valorizzando il territorio che ci ospita.
Dopo essersi soffermati un po’ vicino alla chiesetta, possiamo proseguire sempre in discesa seguendo il sentiero ben tracciato voltandoci a guardare dal basso uno scorcio della Torre…

Rivolgendosi inoltre verso la pianura avrete una visuale insolita sia di Biella che di Vigliano…

E’ bello immaginarla a meta del ‘900 in serate festose di luna piena con gli ospiti affacciati alla balconata, mentre sorseggiano bollicine, illuminati dalla luce mossa e calda di grossi bracieri.

Il Panorama
Da qui è già possibile stupirsi nel vedere il Castello di Montecavallo, costruzione di cui non avevo nessuna conoscenza, senza pretese e pure un po’ sprovveduto, ho infatti appreso durante questo giro nato per caso che sulle colline di Vigliano, oltre alla splendida Villa, sorge anche un Castello in stile Neo Gotico!
Con l’intento dunque di giungere ai piedi della nostra scoperta proseguiamo la discesa seguendo il sentiero segnato qua e là dalle bande rosse e bianche…

Dopo qualche centinaio di metri giungerete sulla strada asfaltata, la stessa via per Ronco da cui siete partiti, prendete a destra e seguitela fino alla chiesa di Santa Lucia.

Qui giunti proseguite ancora a destra, costeggiando la chiesa, per poi imboccare l’omonima via Santa Lucia che si snoda in un piccolo abitato ricco di dimore di pregio. Dopo una breve passeggiata sull’asfalto, vi ritroverete sulla destra una vigna e guardando verso nord est sulla sommità si potrà già intravedere il Castello di Montecavallo.
Il Castello
Come già proposto per Villa Malpenga, anche per il Castello mi riservo di approfondirne la storia, e magari visitare la struttura, in un secondo tempo. Al momento posso solo fantasticare basandomi sulle prime informazioni acquisite dai pannelli informativi.


La struttura al momento ospita anche un’azienda vinicola presso la quale è possibile apprezzare una degustazione della loro produzione, mi pare si parli di cinque diverse etichette, in seguito alla quale potrete anche approfittare del servizio B&B per soggiornare nelle stanze di questa antica dimora. Sicuramente mi documenterò e cercherò di provare i servizi offerti.
Questa piacevole scoperta, ha generato diversi interrogativi dai quali partiranno ora ricerche mirate a meglio comprendere le vicende del territorio Biellese in quel periodo che, a quanto pare, erano tutt’altro che senza pretese…
Associazione Carrettieri di Vigliano
Continuando ora a costeggiare la collina dominata dal Castello seguiremo una breve discesa che portandosi nei pressi dell’associazione Carrettieri di Vigliano, prosegue tramutandosi poi in sterrata e addentrandosi fin dentro un tratto boschivo. Li giunti continueremo a mantenere la destra per qualche decina di metri fino a sbucare presso i Vivai Pozzi.
Alla fine della viale di accesso ai vivai, via Pietro Mercandetti, girando a destra inizieremo una delle poche salite di tutto il tragitto. Al termine della salita l’ulteriore scoperta, nientemeno che un Monastero.

Il Monastero
Il Monastero Mater Carmeli di Biella è certamente una realtà giovane, in quanto inaugurato il 4 giugno 2005, ma porta con se i valori della Comunità di origine, il Monastero S. Anna in Carpineto Romano, e dell’ordine Carmelitano le cui origini si possono ricercare nelle vicende del profeta Elia sul monte Carmelo nel IX secolo a.C.
La profonda spiritualità ricercata nella vita monacale carmelitana, trova certamente buona allocazione in questo tratto di collina Biellese che pur essendo prossima ai centri abitati risulta raccolta, silenziosa ed in armonia con la cornice dei monti ed il folto bosco che la popola.

La Sequoia Gigante
E qui si trova l’ennesima sorpresa in questa semplice mattinata a piedi, poco più avanti rispetto al Monastero sorge infatti un enorme guardiano, una Sequoia Gigante di quasi 200 anni. Certo anche nel Parco della Burcina è possibile ammirarne, ma il fatto che anche questa per noi fosse una novità, ha consolidato la consapevolezza che alcune volte ci avventuriamo lontano da casa senza neanche conoscere a fondo il nostro piccolo orto.



L’imponenza di questo albero, con i suoi 51 metri, fa apparire le altre come scolaretti attorno al maestro. Attardarsi in raccoglimento sotto questo essere vivente che ha osservato quasi duecento anni di storia Biellese, rapportandoli alla nostra breve permanenza, viene quasi spontaneo così come viene spontaneo posare la mano sul suo fusto sperando di coglierne un piccolo byte di conoscenza.
Ultimo tratto
L’ultimo tratto prosegue silenzioso e leggero costeggiando una bella proprietà molto curata attualmente ancora in fase di restauro, a destra dell’edificio dovrete risalire per un paio di curve su di un sentiero che in tempi andati doveva essere acciottolato.
Al termine della salita vi ritroverete sul piano stradale da cui siete partiti, avrete di fronte il Brich di Zumaglia e la strada che vi riporterà all’automobile.

Conclusioni
Due ore di tranquillità spese in mezzo al verde, tot passi che fanno bene al cuore e qualche immagine in più da inserire nell’hard-disk dei ricordi.
Anche la camminata più breve e semplice può regalarci qualcosa, a patto che la si stia cercando.